Pompei. Amministrative 2020. Scende in campo l’architetto Giovanni Vangone.
POMPEI. Ha deciso di mettersi in gioco per la conquista del trono di Palazzo De Fusco. L’architetto, Giovanni Vangone, scende in campo in veste di candidato a sindaco, sostenuto da gruppi e movimenti formati da rappresentanti di tutte le fasce sociali ed anagrafiche di Pompei. “Spesso – afferma Giovanni Vangone – si tende a suddividere i cittadini di Pompei in due o anche più categorie e considerare dei privilegiati chi risiede in determinante zone. Invece i gruppi che affiancano il nostro progetto politico rappresentano Pompei nella sua ‘totalità’. La mia amministrazione sarà espressione dell’intera comunità e si baserà su persone capaci, competenti e orientate al benessere di tutti i cittadini”. Uno degli obiettivi di Giovanni Vangone, è l’eliminazione della “Zona Rossa del Vesuvio”. “Qualsiasi progetto di sviluppo del territorio di Pompei non può prescindere da una rivisitazione delle regolamentazioni riguardanti la cosiddetta “Zona Rossa” del Vesuvio – sottolinea il candidato sindaco – Pur mantenendo il focus sull’incolumità delle popolazioni che vivono nella zona del vulcano, bisogna cambiare la prospettiva di cui si osserva il problema e, conseguenzialmente, l’approccio alla sua soluzione con un opportuno sfruttamento di risorse, finalizzato ad uno sviluppo integrato dei territori e alla loro ripresa socio-economica”. Secondo Vangone si può “convivere” con la realtà del Vesuvio dotando i fabbricati, presenti sul territorio di Pompei, di tecnologie in grado di tutelare le persone in caso di eruzione. “Dotare edifici e fabbricati di tetti spioventi, tipo le mansarde, e di fortificazioni interrate – conclude l’architetto- è il sistema più efficace per combattere i principali pericoli per i cittadini derivanti da un evento di natura sismico-vulcanico, come l’accumulo di lapillo sui tetti dei fabbricati e le esalazioni di gas, senza necessariamente prevedere il trasferimento degli abitanti”.