Pompei. Franco Gallo (Pd): “Provinciale irrispettoso e provocatorio. Corazzata Lo Sapio avanti con o senza simbolo”.

Pompei. Si sta creando una vera e propria fortezza attorno al nome del candidato sindaco del centro sinistra, Carmine Lo Sapio. Nonostante le incertezze sulla presenza del simbolo del Pd all’interno della coalizione guidata da Lo Sapio, segretario cittadino Dem, e in assenza di un documento ufficiale che chiarisca la posizione della segreteria provinciale, i rappresentanti che fanno parte del gruppo politico di centro sinistra fanno da scudo al leader : con o senza simbolo si va avanti. “La questione del simbolo è ormai una questione tutta interna al Pd, noi rispetteremo gli accordi presi con la coalizione di centro sinistra e andremo avanti con o senza simbolo”, tuona Franco Gallo, ex presidente del consiglio durante l’amministrazione Amitrano. “La posizione assunta dal Pd provinciale – spiega Gallo – è irrispettosa e palesemente provocatoria. Il segretario provinciale dovrebbe badare all’interesse del partito, assumere un ruolo di mediatore proprio per sostenere gli interessi del partito, non perorare le cause dei singoli. Ci hanno accusato di aver irragionevolmente messo termine ad un’esperienza governativa in maniera immotivata. Ma anche questo non corrisponde al vero”. L’uscente presidente del consiglio ricorda alcune delle questioni che hanno portato alla sfiducia dell’ex sindaco Pietro Amitrano. “Basti pensare alla maniera vergognosa con cui è stata affrontata la questione di Casa Borrelli – afferma il rappresentante del Pd – Il primo cittadino ha voluto far ricorso all’uso della forza e delle forze dell’ordine per sgomberare gli anziani dalla casa di riposo in piena contrapposizione alle nostre indicazioni che suggerivano di incontrare i familiari dei degenti e affrontare collegialmente e democraticamente la vicenda”. E non è finita. Franco Gallo punta il dito contro Amitrano anche sulla gestione ‘poco attenta’ del Piano Finanziario e della tassa sui rifiuti. Nello specifico, incalza Gallo, “i documenti da noi prodotti sono rimasti lettera morta e, probabilmente, non sono mai neanche stati letti”. E sulla caduta del governo Amitrano chiarisce: “Non siamo arrivati alla sfiducia a cuor leggero o in maniera irresponsabile, ma democraticamente e senza far venire mai meno il confronto con il sindaco che, non a caso, abbiamo incontrato anche un’ora prima di depositare le firme davanti al notaio. Al contrario, è irragionevole l’atteggiamento del segretario Sarracino”. Infine, Gallo, boccia con un ‘no’ secco, l’ipotesi di ricandidatura del sindaco sfiduciato dal Pd. “Non si può cominciare un nuovo capitolo e un’azione di ricostruzione partendo da chi quella distruzione l’ha causata. Se avessero avanzato un altro nome, saremmo stati indubbiamente aperti al confronto. Ma così no. La sua suona letteralmente come una provocazione che va contro i dettami che il ruolo di segretario provinciale gli impone. Sarebbe forse il caso di fare un po’ di formazione politica”.