Stretta di mano Lo Sapio-Vangone: «Insieme per una svolta della politica a Pompei»

POMPEI. Percorrere insieme la strada che porta alle elezioni amministrative del prossimo 20-21 settembre, per essere più forti ma soprattutto per portare agli elettori idee fresche, innovative e dare “una scossa alla politica vista sinora”.

Sono questi i motivi – illustrati questa mattina nel corso di una conferenza stampa all’Hotel Del Sole di Pompei – che hanno portato all’unione di intenti tra il candidato sindaco del centrosinistra, Carmine Lo Sapio, e l’architetto Giovanni Vangone.

Quest’ultimo, che aveva annunciato la sua candidatura a sindaco alla guida di una lista civica, nei giorni scorsi aveva rivelato diversi punti alla base del suo programma elettorale: le argomentazioni esposte dal professionista avevano acceso il dibattito politico locale, specialmente sui temi degli anziani, dei giovani, dell’urbanistica e molti altri.

Così nelle ultime ore è arrivata la svolta: le idee di Vangone sono state fatte proprie dalla coalizione di centrosinistra, alla quale l’architetto pompeiano ha deciso di dare il proprio contributo, su invito del leader Carmine Lo Sapio.

«Giovanni – ha detto Lo Sapio aprendo l’incontro con la stampa – con la sua candidatura ha voluto “provocare” la politica locale, lanciando un sasso nello stagno. Una politica che però fa acqua da tutte le parti, a Pompei come altrove. Ma Pompei ha bisogno della politica e di persone come Giovanni. Perciò, confrontandomi con lui sul programma, è emersa l’esigenza di approfondirne i punti e realizzarli con lui al fianco, come “tecnico”, con le sue qualità professionali e umane».

«Nel suo programma – ha aggiunto Lo Sapio – ha saputo evidenziare quelle che sono le esigenze della città e il centrosinistra ha deciso di raccogliere la sua “sfida” con l’obiettivo di coinvolgere nuove competenze nel rilancio della città. I valori di Giovanni nel programma del centrosinistra saranno un’ulteriore spinta a realizzare le cose dette in queste settimane. Da oggi l’architetto Vangone entra a far parte della nostra squadra e coordinerà l’esecuzione del programma».

«Mi sento onorato dell’invito ricevuto da Carmine Lo Sapio – ha detto il professionista pompeiano prendendo la parola – perché ha dimostrato grande intelligenza politica, comprendendo immediatamente lo spirito delle mie recenti dichiarazioni pubbliche».

«A Pompei la politica – ha poi aggiunto Vangone – ha bisogno di un cambiamento radicale. Basta con le aggregazioni di numeri senza contenuti: bisogna basarsi, invece, su obiettivi comuni e precisi. Negli ultimi anni sono mancate le risposte ai problemi della città, che sia la potatura degli alberi come la realizzazione di grandi progetti. Allora ho capito che serviva una scossa alla politica pompeiana: serve una politica diversa, basata su progettualità, sviluppo, occupazione e vivibilità».

L’architetto ha poi soffermato la sua attenzione su un altro punto dolente della situazione locale, ovvero la mancanza di risorse economiche del Comune. Il tutto, però, provando a capovolgere il punto di vista, ovvero osservando l’ente pubblico come produttore di ricchezza per i cittadini.

«Oggi – ha detto – nelle casse del Comune non c’è niente. Invece bisogna ragionare da imprenditori alla guida di una macchina pubblica: bisogna portare ricchezza nelle casse comunali per realizzare ogni idea di sviluppo. La macchina comunale deve creare ricchezza da distribuire tra i cittadini».

Quanto alla sopraggiunta intesa con Lo Sapio e con il centrosinistra Vangone ha quindi aggiunto: «Insieme possiamo cambiare Pompei e pensare al suo sviluppo. Da oggi facciamo le cose come si deve, da oggi si fa sul serio».

In conclusione gli fa eco Carmine Lo Sapio: «Cambieremo tutto» ha detto il leader del centrosinistra, che ha aggiunto: «Pompei deve accendere i motori della ripresa economica, aiutare le imprese in difficoltà, evitare una serie di tassazioni, dire basta alla sudditanza della macchina comunale e dei dipendenti ai dirigenti, non essere ricordata come la città con 4.000 disoccupati. Ora basta con le polemiche, contano solo i fatti».