Emergenza coronavirus, scuole chiuse a Pompei fino a dopo le feste di Natale

POMPEI. Scuole ancora chiuse a Pompei per tutto dicembre. «Una decisione non semplice»: così lo annuncia su Facebook il sindaco di Pompei, Carmine Lo Sapio, che aggiunge: «Troppe incognite a fronte di un rischio inutile, superiore ai benefici di una sola settimana di lezione».

L’emergenza sanitaria legata al coronavirus continua a protrarsi nel tempo e tra le decisioni più complicate da prendere per un’amministrazione comunale c’è proprio quella sulla riapertura delle scuole.

Se da un lato la situazione dei contagiati a Pompei è in lento ma costante miglioramento, c’è comunque da considerare il rischio di nuovi possibili aumenti dei contagi causati dalle lezioni in presenza.

Mettendo di fronte costi e benefici, dunque, l’inquilino di palazzo De Fusco ha allora deciso di non rischiare e di rinviare l’apertura delle scuola di Pompei a dopo le vacanze di Natale.

Il sindaco ha spiegato le sue ragioni in un lungo post su Facebook, invitando ancora una volta tutti i cittadini a non abbassare la guardia nella lotta contro il virus.

«Come sempre sulla chiusura o sull’apertura delle scuole la città e l’opinione pubblica si divide nettamente tra chi è a favore e chi è contrario. I dati ci dicono che la curva epidemiologica sta calando. Questo però non deve farci abbassare le guardia. Anzi».

Il sindaco analizza gli ultimi dati sulla diffusione del Covid in città. «Mai come in questo momento – aggiunge il sindaco – dobbiamo continuare ad adottare tutte le misure necessarie per fare in modo che il virus non si ripresenti in maniera devastante. Il Covid non è scomparso. Dovremo continuare a combatterlo ancora per molto. A fronte di contagi in lieve calo, aumenta, però, il numero dei decessi. E questo ci dice che il virus è molto più aggressivo che in passato».

Poi passa a considerare la situazione scolastica a Pompei. «So quanto importante sia la scuola nella formazione dei nostri ragazzi come individui prima che come studenti, ma per non vanificare tutto quanto fatto finora, per non esporre i bambini e i genitori, nonché gli insegnati e tutto il personale Ata ad un rischio possibile, ho deciso di tenere ancora chiuse le scuole cittadine. Non è stata una decisione semplice».

Sulla decisione hanno pesato molto le imminenti vacanze natalizie e la possibile vicinanza di studenti e genitori con le persone anziane che, com’è noto, sono quelle maggiormente colpite dalla violenza del virus.

«Ci avviciniamo a Natale – dice quindi il sindaco -. Anche se sarà un Natale diverso da quelli precedenti con meno persone riunite attorno alle tavole, sarà un periodo in cui, comunque, il numero di contatti tra le persone aumenterà. Fosse anche solo per un saluto, i bambini riabbracceranno i nonni. Prima sarebbero dovuti tornare a scuola per una sola settimana, aumentando in maniera esponenziale le probabilità di un contagio. Un rischio che ho considerato inutile. Sproporzionato rispetto ai benefici che una sola settimana di scuola avrebbe dato. Troppe le incognite e i forse».

Da qui, quindi, la decisione di tenere le scuole ancora chiuse. «Ho ritenuto quindi opportuno tutelare la salute di tutti (dei bambini, dei genitori e dei nonni) assumendomi l’onere di una decisione controversa. Questo però, ripeto, non ci mette al riparo dal virus. Dobbiamo continuare ad avere comportamenti responsabili anche e soprattutto se usciremo dalla zona arancione».

Queste le raccomandazioni del primo cittadino: «Non assembriamoci per strada, nei negozi o nelle case. Manteniamo un comportamento ligio. Le forze dell’ordine, polizia municipale, carabinieri e polizia continueranno a monitorare le strade come già stanno facendo».

Infine, l’appello ai suoi concittadini: «Faccio appello, ancora una volta, al senso di responsabilità dei pompeiani. Solo assieme, con atteggiamenti virtuosi e dignitosi possiamo vincere questa battaglia. Non vanifichiamo il lavoro fatto in questi mesi e di cui iniziamo vedere i risultati».

E ancora: «Non vanifichiamo i sacrifici di medici e infermieri che continuano a lavorare instancabilmente. Preghiamo per chi continua la propria battaglia negli ospedali, nelle terapie intensive e soprattutto per chi non c’è più. Facciamo in modo che sia un Natale sereno per tutti».